venerdì 22 febbraio 2008

Mexicayotl

MEXICAYOTL
“Ogni volta che assisto alle cerimonie… osservo i Guerrieri danzatori, nel cerchio sacro sono loro i responsabili per la cura della tradizione, non ha importanza il riconoscimento del suo carico, alla sua disciplina, o della sua preziosa conoscenza, e sono in grado di creare sempre un intorno emotivo ed energetico affiancando ciò che viene svolto con gli elementi”

“Anime Conquistatore dei quattro venti,
sa Dio dove saranno,
preghiamo tutti per loro”

Chiediamo permesso a Tonacatecuhtli, il nostro Padre Sole,
Chiediamo permesso a Tonacazihuatl, la nostra Madre Terra,
Chiediamo permesso a tutti i nostri saggi anziani…

Una parte fondamentale per favorire sempre la continuazione del conoscimento e la sua pratica, è ciò che viene chiamato dai tempi antichi “Mexicayotl”, questa parola viene a integrata con la consapevolezza di un modo di vivere, di pensare e di sentire, con il trascorrere del tempo, questo pensiero ha lasciato una impronta chiamata tradizione, che nella sua essenza è arrivata ai giorni nostri, adattata alle circostanze storiche e sociali, senza perdere il senso dell’offerta e l’insegnamento dell’essere, vivere e condividere l’armonia della propria integrazione verso ciò che ci circonda. In questo modo di tradizione ancestrale, all'interno del mondo nahuatl è stato riuscito a preservare la continuità del fuoco sacro e delle antiche manifestazioni che hanno permesso il collegamento in continuo movimento. Senza la forza e il sacrificio di tante donne e uomini Guerrieri non sarebbe stato possibile l’insegnamento di amare agli altri, al proprio popolo, alla tribù, al cielo, alla Terra, al Sole, alla Luna e alle stelle. Gli antenati che hanno offerto la sua vita con la coscienza e il desiderio libero di non voler diventare degli eroi.
Rendendo in considerazione la conoscenza di cioè che è “di sopra e di sotto” e di uguale modo cioè che è “vicino ed insieme” (Tloke-Nahuake), alla gerarchia che insegna le diverse discipline e le diverse attività come l’agricoltura, l’arte, l’astronomia, l’astrologia, la medicina, la filosofia, e tutti campi della vita in generale. Tutto ciò in concordanza con un modello già prestabilito, quello dei grandi maestri, Chalchitlicue e Tlalok, che con il battito dei suoi ritmi governano e indicano la vita in equilibrio con i suoi propri cicli, lasciati di manifesto attraverso Tonantzin-Coatlicue, la natura, la nostra madre Terra, da qui figli ed eredi siamo noi.
Ci sono dei diversi antichi modi che fortificano a tutti i popoli che portano avanti alla luce del mondo le loro essenze e gli insegnamenti per trasmettere la sapienza, la conoscenza e il modo in qui si deve vivere, è la danza rituale una delle discipline che approfondisce la propria personalità spirituale del Mexicayotl, non è possibile separarla dell’antica conoscenza.

La tradizione la ha fatto arrivare fino a noi, è stata adattata in alcune aspetti con la tradizione Cristiana, è divenuta con il tempo ”Los voladores de Papantla” “La Danza de los Chinacos”, “La Danza Conchera”, “La danza de los Macheteros”, “La Fiesta de los Graniseros”, “La danza Azteca-Mexica-Chichimeca”; questo grazie alla sensibilità intelligente degli antenati.
Quando si parla della danza e del Mexicayotl proviamo sempre di farlo con umiltà e rispetto, perché solo così possiamo progettarci e conoscere il nostro posto adeguato di fronte alla tremenda forza e potere che circonda la magica cerimonia. Persino la scienza e i profondi insegnamenti che seguono alla pratica devono essere sempre accompagnati di un principio di arte, bellezza, e armonia. Solo così è possibile raggiungere i quattro angoli della grande croce: Nahui Ollin, quattro direzioni, punti magnetici, quattro forme della conoscenza che il danzatore deve percorrere ed attraversare: acqua, fuoco, aria e terra; ogni elemento, ogni direzione è un tempio, un punto per la offerta e il pellegrinaggio.

Per il sentiero ci sono poche e semplice armi efficaci: la forte volontà, il amore senza condizione e un continuo equilibrio interiore per riuscire ad ascoltare la voce della conoscenza. Nell'antichità i cicli sociali-produttive e magiche-religiose si trovavano intrecciati, uniti, e la danza come strumento di sincronizzazione e di armonizzazione con i cicli naturali e vitali, sempre è stato così, è adesso continuerà ad essere presente nella vita degli erede della Madre Terra.
Nonostante nei giorni nostri la spirale dei tempi ci ha lasciato la misura del ritmo e dei cicli segnalati nel Tonalamatl ( il grande libro dei conti dei giorni e dei destini) che comprende un periodo di 260 giorni diviso in venti gruppi di 13 giorni ogni uno, un ciclo interiore, soggetto alla spiritualità, rimane diretto in noi perché è in realtà permanente. Ma il nuovo sforzo di sincronizzazione è in continuazione, e così il percorso delle pleiade per il meridiano di Mexico-Tenochtitlàn ogni cinquantadue anni in cui segnala la fine di un ciclo e l'inizio di un altro, continuerà così e i danzatori manifestano la riconoscenza di questi e di altri cambiamenti; la festa di Xiuhmolpilli, il Fuoco Nuovo continuerà come simbolo di rinascita spirituale umana.
Al momento del arrivo del cambiamento il danzatore si preparerà, con dettaglio, ogni cosa, senza lasciare niente alla fortuna. Se mette i suoi elementi cerimoniali, con qui il tempo li ha insegnato a identificare e a comprendere il perché del suo uso corretto, da i punti delle articolazioni del suo corpo, fino al modo di usare le piume sacre (ihuitl), le sue cavigliere (ayoyotes), il suo scudo (chimalli), a suonare il venerabile Tamburo (Huehuetl)... Quando si svolge la danza lo fà totalmente con il corpo e con lo spirito, trasformandosi in "Mitotiani" un canale, un messaggero. Ogni danza ha un spirito proprio, come Xitontequiza Tonatiuh (danza al Sole) Ehekatl (il Vento) o Tonantzin (della Madre Terra). La richiesta di permesso invocando... evocando allo spirito nella danza significa l'apertura al suono, al movimento, agli insegnamenti della conoscenza dei nostri antenati.

Però solo poco a poco, con grande amore e con grande pazienza, come racconta uno degli antichi canti Concheros (alabanzas), dopo degli innumerevoli sforzi e prove, la danza ci rivela le sue meraviglie e segreti, il suo significato e il suo messaggio.
Spesso una importante cerimonia viene fatta dopo di un'altra cerimonia chiamata della veglia (velaciòn), nella quale nel trascorso di una notte in veglia con dei canti, musica, fiori, l'odore del sacro Copalli bruciato e l'entusiasmo di tutti i partecipanti. Come racconta uno di questi canti, viene invocato lo spirito delle anime liberate delle quattro direzioni e degli saggi antenati, per far rivivere la comunione spirituale che pulisce, tonifica e rinnova.
Le veglie sono una vera festa in cui il callpuli (la tribù), o persone di diversi gruppi di danza, celebrano questo antichissimo rito di tutti i popoli indigeni. Vengono offerte delle candele e fiori attraverso un codice che determina il modo rituale, nella durata della cerimonia le persone accompagnano con delle preghiere e dei canti. "Dar las Mañanitas" significa offrire un saluto alla luce dell'alba e ricordare così la vittoria nella battaglia della luce sopra il buio. Il sentiero della danza non è un percorso per avere un beneficio personale, neanche per diventare più forti o superiori, è un'offerta, un sacrificio, un modo di vivere che nacque dall'interno dell'essere, un percorso con cuore, pieno di rose e di spine, pieno di conoscenza e sottolineato di una grossa disciplina.
All'interno del Mexicayotl il grado di Quezalcoatl è il più alto livello, la più grande onorificenza che significa il senso dell'Intelligenza, il amore e la volontà: Huizilopochtli-Quetzalcoatl-Tezcatlipoca. Nella più diretta armonizzazione dei tre livelli ha come fondamento il codice di passo che aprirà le porte per continuare il sentiero ed sviluppare avanti i sensi. In questo giusto equilibrio dei tre livelli vengono strutturati le due realtà, "il Ometeotl", il concetto di dualità che accompagna sempre al guerriero danzatore. La riconoscenza della luce e delle forze della vittoria, di fronte all'esperienza dell'ombra e del dolore, è la saggezza di Quetzalcoatl come un essere che nella sua totalità abbraccia l'essenza di questi due principi.
L'intelligenza e la sapienza della danza vengono rivelate pian piano, la pace mentale, la lucidezza, la tranquillità e l'umiltà aiutano al danzatore ad essere degno allievo per percorrere il sentiero della conoscenza. Un livello di equilibrio sia all'interno che all'esterno, nella vita personale e nella vita del calpulli risulta necessario.
Coltivare un senso di autocontrollo, di volontà e di disciplina sono anche parte fondamentale del percorso. Il danzatore vive nell'offerta della missione, della sua missione, risolta essere tra altre cose un mistico che prega nel suo desiderio di intraprendere il sentiero del Sole, per curare il fuoco, ricevere la sua Luce e svegliare ogni volta la sua sensibilità per vedere e sentire il calore. Luì è un depositario della tradizione e chi lo sa, forse un giorno può diventare un "guardiano", una donna, un uomo con il compromesso di dare la sua migliore offerta, la sua più preziosa e sacra, alle persone che sono intorno a luì, a i suoi cari, al suo calpulli, alla sua tribù, al suo popolo...
Risulta importante avere il desiderio raggiungere il limite ogni giorno, la forza delle aspirazioni sono fondamentali, per superare la pigrizia, le limitazioni. Tante volte per la maggior parte di chi ha questi sogni, superarne questi limiti è la parte più difficile, perché implica il abbandono delle motivazioni personali e in genere un grande sforzo fisico e mentale, in poche parole un sacrificio fiorito.

La disciplina fa le fondamenta di una aspirazione, la caratteristica di una volontà che diviene anche infrangibile e con un atteggiamento attento è più che possibile ricevere degli aiuti per tenersi sempre allenato fisica e spiritualmente per iniziare in qualsiasi momento una battaglia fiorita.
Passo a passo, e in modo regolare il danzatore deve percorrere sentieri e strade, si troverà con che il suo obiettivo è il suo fondamento, con un profondo amore alla terra e a tutti gli esseri che in lei vivono. Quando non li arrivano queste motivazioni vuol dire che la strada è ancora più lunga, così è che dovrà scegliere se continuare a prepararsi o scegliere un altro percorso. Le prove che uno si trova per la strada tante volte possono essere terribili; avventurarsi senza rispetto rituale, senza umiltà e senza una offerta cerimoniale con il cuore, può portare a non trovare il sentiero per continuare la marcia.
Una fede nella quale non può essere un ragionamento, ma un vissuto pieno di devozione che offre la luce per osservare il seguente sentiero da intraprendere, per comprendere l'essenza della danza, che è prima di tutto una offerta per Dio e allo spirito dei nostri antenati, le Anime conquistatore dei quattro venti, che hanno raggiunto la Luce così come noi speriamo anche un giorno arrivare a essere parte della Luce.
Facendo un analisi delle antiche credenze del mondo, in tutte le tradizioni, la esperienza e la saggezza degli insegnamenti si trova sempre nelle mani degli anziani della tribù. Per noi "Los Tatas" sono le guide della tradizione, costituiscono il vivo esempio di come si sono mantenute e trasmessi le parole fiorite, attraverso la sua bontà, rispetto nel suo compito e gioia nel mostrare a i giovani la sua propria esperienza.
Non è difficile capire il fatto che la danza ha un stretto legame con le antiche e profonde radice Precuauhtemiche (conosciute anche come precolombiane), anche se vengono usate delle forme cristiane all'interno delle cerimonie, risolta comprensibile il perché del processo storico del Messico, e in generale in tutto il continente americano, questo dopo la conquista.
Dai tempi antichi il riconoscimento dei simboli concreti esterni è chiamata anche tradizione, la unità essenziale che comprende tutti i livelli della natura; il Mexicayotl fa trascendere il livello di concetto umano, integrato non come una diversità, ma come una sola unità famigliare.
Per comprendere il compromesso che implica nella parola Mexicayotl, il essere degno portatore della tradizione con i suoi simboli profondi è stare in relazione con se stesso, con gli altri, con la Terra, il cielo e l'universo. Comprendere che non è un percorso personale, ma il bisogno del servizio, l'offerta: intesa in questa frase "Nel modo di offrire ce il ricevere". Il danzatore è completo nella sua offerta che dovrà essere continuativa. "Los Tatas" nei suoi insegnamenti mistici e guerrieri allo stesso tempo, offrono delle caramelle, ma anche gli insegnamenti sono duri e severi. "Il giusto combattimento" si lascia intravedere in tre aspetti del "Ometeotl", della tradizione Guerriera.

"El es Dios" urlano con gioia i danzatori, "In Teotl" dicono e si baciano le mani e si offrono due abbracci, così si mostrano come guerrieri consacrati a una vita con poche pretensioni, così impersonale che da quel momento se spremono con forza, dignità e umiltà dal suo centro energetico.
Il danzatore si deve esprimere con chiarezza attraverso l'uso corretto della parola fiorita, deve imparare ad usare la testa e così manifestare ciò che ha nel suo cuore, la parola fa parte importante degli insegnamenti, ciò è creazione, è vita, e si come è sacra deve imparare a usarla in un modo giusto e sincero in ogni momento.
Al preparare il nostro copricapo siamo concentrati, perché sappiamo che il nostro sacro "Copilliquetzalli" (corona piumata) ci farà volare per luoghi incredibilmente fantastici, tante volte con dei "Huaraches" (sandali) o senza, l'obiettivo e accarezzare la terra seguendo dei ritmi comandati dal venerabile Huehuetl, ci sono dei momenti in qui ci mettiamo il nostro "Ixkuailmecatl" nella testa, (bandana) per poter avere rispetto e protezione nel simbolo del nostro lavoro che deviamo svolgere. La rinascita, con purezza e libertà, una fase trascendentale: attraversare la valle della morte in un volo mistico, al Mictlàn per arrivare al Omeyocan, l'importanza di avere una partenza degna, di guerriero, con orgoglio; per tutti gli esseri umani risolta la parte finale di un periodo su questa terra.
Miquixtli, la sacra morte, anche se siamo esseri spirituali con la capacità di irradiare luce, Mictlantecuhtli e Mictlantezihuatl sempre ci daranno il suo benvenuto nel suo regno, sono a ricordarci che un giorno verranno a bussare nella nostra porta e dirci che è arrivata l'ora della nostra partenza; oggi tocca a me, domani tocca a te. Per ciò noi "Levantamos la cruz" (alziamo la croce), per offrire un aiuto al raccogliere l'ombra, viene fatto con un bellissimo cerimoniale, con la motivazione di far favorire all'anima del defunto e ai suoi famigliari, un "transitus post mortem" con equilibrio, armonia e pace. Come in tutte le cerimonie costituisce un servizio profondo e bello, viene offerto Copàl, fiori, candele, si condivide il sacro momento con dei canti e preghiere... per poi alla fin fine diviene quasi una festa.
Poi, dopo nove giornate che ha deceduto si iniziano i lavori per lasciare il percorso pulito e senza troppe cose per l'al di là. Anche se siamo esseri di luce, ci arriva sempre il momento in cui deviamo vedere faccia a faccia alla morte e siamo in obbligo di lasciare, di pulire, a digerire le paure, il senso delle cose che ci appartengono, tutto all'interno del mondo materiale, emozionale, mentale... Solo così è possibile intraprendere il volo leggeri, e camminare liberi; se non è fatto così, allora possiamo rimanere intrappolati a metà strada, comprendere questo non mi è possibile spiegarlo in questo momento.
Il senso del sacrificio come offerta al sentiero rosso vengono insegnati tra i misteri relazionati con la morte e il modo di abbandonare il mondo della materialità quotidiana. Nel sacro cerchio di danza il Mexica se innalza con la sua danza, porta i movimenti in armonia con la sua corona piumata che da sempre i suoi antenati hanno mostrato il orgoglio fiorito di un popolo, e allo stesso tempo riceve il senso di leggerezza di non possedere nulla.
Il senso del possesso nel mondo materiale nasconde la morte. La modernità si mostra il desiderio di ignorarla, ma la sua certezza che un giorno arriverà per invitarci a oltre passare, buttarsi a fare il grande salto, portare in alto la vibrazione e lasciare tutto ciò che è denso. La paura verso lo sconosciuto, verso il volo; come quando a un uccellino li tocca il momento di lasciare il nido. Per raggiungere la leggerezza e poter aprire le ali de lo spirito, per arrivare a sentirsi dei veri danzatori ci si deve portare con se delle cose meno pesanti. Ci sono dei cambiamenti in qui il arrivo evidente richiede una più forte transizione nell'allenamento, purezza nelle emozioni, chiarimento mentale, e con essercisi specifici una purificazione fisica.
Di un momento al altro è possibile perdere l'interesse per la routine di tutti giorni, l'interesse per il lavoro quotidiani o per la normale vita sociale. Il mondo non offre soluzioni gratuite, ce da lavorare fortemente eli cresce il bisogno di farlo attraverso un calpulli, in gruppo, en tribù; sempre in beneficio delle famiglie e della comunità con qui si abita. Per avere sempre accesi i vortici nella entrata della energia di gruppo, dei meridiani y dei punti di potere; i danzatori sono dei gruppi che con i suoi movimenti scoprono che devono percorrere delle rute sacre, prendendo come spunto il modo in cui ci insegna la tradizione: con pulizia, con rispetto, con la offerta di sè stesso e devozione alla gioia di vivere.
Andiamo con fede a i nostri luoghi di potere, ai nostri santuari e ovunque ci invitano, Andiamo danzando, andiamo pregando, pulendo, tramutando, purificandoci e purificando il nostro intorno. A "paso di cammino", serpenteando con il suono dei sonagli e delle conchiglie, salutando ai 4 venti. Con la ritmica del Sacro Huehuetl e il cuore della Terra. Non ce possibilità di ritornare in dietro, le tribù del Sole sono già in marcia, quelle del nord, quelle del sud, dell'oriente e dell'occidente. Dalla montagna del Tepeyacac ai danzatori arriva un messaggio, li c'e il Santuario Della Madonna di Guadalupe, Virgo-Terra, Vento del Nord-Tonantzin, la Madre Terra è chi sempre è stata in queste sacre colle, il partecipazione di tanti danzatori riuniti per pregare, meditare, venerare, guarire e lavorare insieme con un modo di comunicazione pratica e spirituale, ciò per favorire il collegamento tra il cielo, la Terra e la umanità.
Noi siamo protagonisti del nostro proprio tempo, abbiamo dei sogni che noi stessi vogliamo scegliere, questa è una incredibile libertà, deviamo vedere il significato che ha per la forma arcaica di sentire, il alcun modo tutti i popoli che abitano oggi nella terra, tute le persone hanno un risveglio del D.N.A. in qui ci ricorda il nostro origine, abbiamo bisogno di cercare una coscienza del nostro proprio passato e cosa può significare il tempo presente. Da per tutto si vede il risveglio dello spirito indigena, l’indigenismo prende tutte le forme ideologiche che di alcun modo hanno conservato nel suo profondo, un fondamento culturale, l'interesse naturale del mondo civilizzato si sta fondendo con altri pensieri, altre discipline ed interessi profondi al riguardo della cura agli elementi e alla Madre Terra. Donne e uomini incominciamo ad essere più coscienti del uso del nostro proprio destino e del libero arbitrio per seguire con il compito che da sempre hanno portato avanti i nostri nonni di cappelli bianchi, quelli che non sono venuti a cercare la voracità del potere, loro con attenzione e pazienza sono arrivati al livello di Guerrieri Aquila e Guerrieri Giaguari. ¡In Tlanestia in Tonatiuh! Che il vostro sole brille!

Nessun commento: